"Genova ch’è tutto dire"
immagini per la “Litania” di Giorgio Caproni
di Patrizia Traverso e Luigi Surdich
Il Canneto Editore
A cent’anni dalla nascita di Giorgio Caproni, una delle sue poesie più note viene riproposta al lettore con un nuovo apparato critico e una galleria di scatti fotografici straordinari. Nessun poeta ha mai parlato di una città come Giorgio Caproni ha parlato di Genova. Caproni visse a Genova dal 1924 al 1939, cioè dai dodici ai ventisette anni, e ne scrisse per tutta la vita (“la città più ‘mia’ (...). Là sono uscito dall'infanzia, là ho studiato, son cresciuto, ho sofferto, ho amato. Ogni pietra di Genova è legata alla mia storia di uomo (...). Ed è per questo che da Genova, preferibilmente, i miei versi traggono i loro laterizi”). I novanta mattoni che compongono Litania (tante sono le volte che Caproni vi nomina, quasi per ossessione, la città) costituiscono una mappa di Genova, più approfondita di una radiografia, più lucida di un sogno. Quando Patrizia Traverso ha progettato di fotografare una poesia, quella poesia, la sua impresa sembrava disperata: come poteva riuscire a raccontare, con le immagini di oggi, un monumento poetico di quella perfezione, di quella nitidezza, eretto a gloria di Genova oltre settant'anni prima? Eppure, grazie anche alla guida e alla sensibilità di Luigi Surdich massimo studioso dell'opera caproniana, la sfida è stata vinta. Litania è oggi un libro di immagini e parole composto da una sorprendente galleria di scatti fotografici che rende omaggio al fascino e al mistero della Genova cantata dal poeta e da sapienti testi di interpretazione della lirica di Giorgio Caproni.
Patrizia Traverso è fotografa e scittrice. Vive e lavora a Genova.
Luigi Surdich è professore ordinario di Letteratura Italiana all'Università di Genova. E' autore di numerose importanti opere di critica letteraria.