"ALBENGA NELL'ANTICHITA'"
di Andra Opici
(Fratelli Frilli Editore, 2009)
Albenga nell’antichità presenta una dettagliata analisi della città di Albenga nel suo percorso storico, dalla nascita alla tarda antichità. Lo studio di Albenga si svolge da un’iniziale, e doverosa, premessa che inquadra il popolo dei Liguri ed in particolare i Liguri Ingauni che occuparono la zona e fondarono la città di Album Ingaunum tra il VI e il IV sec. a.C., proseguendo poi con l’analisi dei primi secoli di dominazione romana e giungendo fino alla tarda antichità, quando la città fu distrutta dall’invasione longobarda dell’anno 643. La costruzione della via Iulia Augusta e l’importanza della rotta marina verso la Gallia, fecero di Albenga un centro di fondamentale importanza per i rapporti commerciali che Roma manteneva con le coste occidentali dell’Europa. A supporto di questa tesi vengono riportate testimonianze archeologiche: le necropoli a nord e a sud della città, la presenza di un anfiteatro romano, le terme pubbliche e gli scavi nel centro storico che forniscono importanti informazioni sulla costruzione della cinta muraria. Ampio spazio è dato all’analisi del ritrovamento della Nave Romana al largo di Albenga, della quale si riportano non solo notizie riguardanti le operazioni di recupero, ma anche alcuni importanti dettagli sugli oggetti appartenenti al carico della nave. Per quel che riguarda i personaggi illustri che segnarono la vita della città, vengono analizzati Proculo, ricco proprietario terriero della seconda metà del III sec.; il generale Costanzo, presente ad Albenga agli inizi del V sec. e autore della ricostruzione della città dopo la distruzione dei Visigoti; e il poeta e viaggiatore Rutilio Namaziano, presente in città contemporaneamente a Costanzo e autore di un elegia riguardante Albenga. Accanto agli aspetti storici vengono messi in risalto gli aspetti territoriali, al fine di offrire un quadro storico-geografico completo della vita della città di Albenga dalla sua fondazione alla tarda antichità.