"Il partigiano Gino Marzola Max"
di Gianni Toscani
L. Editrice, 2013
Eroe o disertore?
Marzola fu uno dei primi partigiani del finalese, di carattere impulsivo, molto coraggioso, non conosceva cosa fosse la “paura”.
In breve tempo, con il suo carisma radunò attorno a sé un gruppo di giovani che gli permise di costituire la banda “Mandrak”.
Durante l'inquadramento delle bande e dei distaccamenti, ebbe non pochi dissapori con i Garibaldini che lo volevano aggregare nelle loro formazioni.
Di carattere, si scontrò con pregiudizi e idee politiche, nel mentre, Garibaldini e Autonomi del Maggiore Mauri, cercavano di risolvere le divergenze su questioni di territorialità per i Comuni di Bardineto e Calizzano. Di lui, dopo che optò di passare con gli Autonomi di Mauri, resta il mistero della sua tragica morte: ucciso con una raffica di Sten alle spalle da parte di un Garibaldino, dopo la sua resa a seguito di tranello/agguato e con la promessa di essere sottoposto a processo.
Con una serie di documenti custoditi presso l'I.S.R.E.C. e l'Archivio di Stato di Savona, in questo libro, si è cercato di arrivare ad una non facile conclusione
che purtroppo, lascia i presupposti a molte interpretazioni.