"Creature fantastiche"
di Massimo Centini
Priuli & Verlucca
Fate, folletti e mitologia popolare in Liguria
L’autore, dopo un’introduzione antropologica, ci guida alla scoperta degli esseri favolosi di cui narra la tradizione orale, indicando anche alcuni luoghi dove sarebbero apparsi. Le apparizioni possono appartenere ad un retroterra comune anche ad altre zone d’Italia, come nel caso dei fantasmi e delle Anime dannate del Purgatorio, oppure essere tipiche del luogo, come l’Uomo selvaggio (Servàn), figura legata alla presenza di boschi e montagne, una specie di eremita che avrebbe insegnato alle popolazioni “civili” l’utilizzo delle erbe officinali e l’arte casearia. Le creature soprannaturali possono essere benevole o maligne: a fianco delle streghe (Masche o Basùre) troviamo gnomi e folletti, genericamente non offensivi verso l’uomo. Non mancano diavoli e mostri di ogni genere: dalle donne mostruose dai piedi d’oca (la Regina piè d’oca) ai demoni, ricordati nella toponomastica di ponti, grotte e montagne, dove si nascondevano. A volte i diavoli venivano evocati persino da preti che, venuti in possesso del potente esoterico Libro del Comando, non resistevano alla tentazione di avere una schiera di demoni al proprio servizio. Ma l’apparizione più terrificante narrata nel libro è senza dubbio la Caccia selvaggia: un terribile e chiassoso corteo (tipico della tradizione germanica) composto da creature demoniache, enormi cani neri, spiriti ed esseri mostruosi di ogni genere. L’infernale orda si scatenerebbe a notte fonda, e guai a chi avesse assistito allo spettacolo: con buone probabilità sarebbe stato inghiottito dal corteo e trascinato negli inferi.