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ed il Museo della castagna di Montegrosso Pian Latte
di Marco Alberti
Grafiche Amadeo - ambiente e natura
L’albero del pane, fu definito in tempi lontani, questa pianta straordinaria, fonte di reddito per generazioni di contadini e boscaioli, nota a tutti, anche a chi non ha sofferto carestie, fame e povertà, ma conosce l’odore ed il sapore delle caldarroste agli angoli delle vie, nelle città così lontane dai boschi di castagni. Il castagno ed i suoi frutti hanno intessuto le vite di tanta gente, nei paesi di collina e montagna, perché da essi dipendeva, spesso, l’economia familiare e la sussistenza quotidiana. Sono ancora vive, nelle memorie degli anziani, le serate d’autunno trascorse in allegria dinnanzi al crepitare delle castagne abbrustolite, a sentire racconti e favole, immersi nel fumo di qualche antico essiccatoio. Non solo alimento, ma anche materia prima per costruire villaggi ed attrezzi per coltivare campi e vigneti, utensili per la casa, steccati per tener lontani animali e “vicini” indesiderati. Il castagno lo troviamo in chiese ed osterie, nell’arte religiosa come nell’arredo scarno delle vecchie osterie, a testimoniare il forte legame che in tale albero univa il sacro al profano. Nato aSanremo 43 anni fa e residente in Vallecrosia (IM), è laureato in Scienze Forestali ed esercita la libera professione di Dottore Forestale, con la quale ha maturato una lunga esperienza nel settore della pianificazione boschiva e della progettazione di opere di miglioramento ambientale, essendo inoltre coautore di studi vegetazionali e flogistici in aree protette della provincia di Imperia. E’ docente di materie agrarie presso alcuni istituti secondari della provincia di Imperia. Autore dei volumi “Fiori del mare in Liguria” e “Fiori di montagna in Liguria” edizioni Grafiche Amadeo - Imperia.